Il Burlesque… che mania!


Una trama, per quanto esile, delle canzoni, dei numeri da ballo, tanta comicità, e per mantenere vivo l’interesse del pubblico, i fautori degli spettacoli non si facevano scrupoli a mettere sul palco anche qualche donna poco vestita. Esportato con successo a New York, dall'Inghilterra degli anni ’60, dove nacque come spettacolo “burlesco” che parodiava il mondo, le abitudini e i passatempi dell’aristocrazia e dei ricchi industriali, divertendo le classi meno abbienti; veniva chiamato "the poor man´s follies". Tutto questo è “Burlesque”.
Oggi, si riscopre un genere di fare spettacolo, in cui le ragazze si esibiscono in numeri che uniscono strip-tease, varietá, satira, mimo e acrobazie. L'atmosfera è "piccante" e allegra e prevede la partecipazione del pubblico in sala.
È la nuova tendenza più hot delle notti metropolitane. Direttamente dalla grande mela, la forma d’intrattenimento più cool, che rende sexy ed ammiccante il cabaret e che sta conquistando anche l’Italia, come una vera e propria mania. Dita von Teese, icona glam e moglie del cantante rock Marylin Manson, lo ha rilanciato per prima, portandolo nei fashion party degli stilisti più glamours. E’ iniziato tutto con una coppa di champagne, una foto provocante, che oggi è diventato il suo porta fortuna. Fu presentata in apertura del fashion-show dello stilista Luis Vuitton PE 06. In questo modo la provocante modella del Micchigan è riuscita a riaccendere l’interesse per il burlesque, affermando in un’intervista, “ affascinata sin da piccola per i film d'epoca, soprattutto quelli di Betty Grable.Guardavo avidamente foto di show degli anni Trenta in cui le ragazze penzolavano nude da preziosi candelabri a goccia. Il momento in cui decisi di prendere in mano la situazione e di riportare lo strip tease ad un livello alto, fu, quando entrai per la prima volta in uno di quegli orrendi locali di Los Angeles”. In quest’ultimi anni, accanto a Dita Von Teese, il neoburlesque può vantare di nomi importanti, come Christina Aguilera, Gwen Stefani, The Pipettes, le Pappini Sisters e numerose pin-up vessali della capostipite Bettie Page. Ora, a più di un decennio di distanza dall’inizio della scoperta, il neo-burlesque, si può affermare che non è una moda, ma una forma sagace di vero intrattenimento, sensuale e ironico. Non si cerchi, quindi, il messaggio o il contenuto: nel burlesque contemporaneo la caratteristica ironica si è fatta più forte che nel passato, ma non è più rivolta all’ambito sociale, bensì a se stesso, in poche parole, autoreferenziale. La maggior parte delle artiste, soprattutto americane, ama proporre delle esibizioni che si rifanno sfacciatamente a quelle tradizionali degli anni ’20, ’30 e ‘40, scimmiottandole in tutti i modi: s’inizia dalla musica (a volte con i brani dell’epoca), passando dalle acconciature (parrucche cotonatissime e coloratissime), per arrivare ai vestiti e agli accessori. Si preme il pedale dell’eccesso grafico, ma non sul versante della nudità, bensì su quello dello spettacolo vero e proprio. E’ così che anche in Italia, rinasce la mania di fare “entertainment”, o per così dire “il burlesque”. Di certo nell’immaginario collettivo, potremmo paragonarlo a quello che tutti giorni vediamo in tv ( dei veri e propri programmi burleschi, con tutte le caratteristiche del caso: donne ammiccanti seminude che fuori escono dallo schermo, parodie a tutto spiano e piume qua e là). Ma non è a questo che gli appassionati del genere intendono ricreare. A Bologna, per esempio, è già nato un locale di questo tipo. Sotto un tendone vengono proposte mille attrazioni dell’incredibile vaudeville: “tra le strazianti note di un violino straziato, il soffio del soffietto di un organetto avvitato, ai racconti di una lanterna magica, ai balli delle belle spogliarelliste, agli show spaventosi freak, alle scoperte più incredibili di paesi più lontani.”. Tutto questo, naturalmente, non poteva che contagiare altri settori, come musica, libri, e shopping. Così per chi vuole cimentarsi in uno spogliarello burlesco, magari per il proprio partner, potrà avvalersi di una speciale colonna sonora di jazz, dal titolo “Tease: The Beat of Burlesque”con il Funkie Blues di Charlie Parker e Harlem Nocturue di Sam Taylor . Per chi predilige la lettura, invece, è nata una mini enciclopedia del burlesque intitolata “The Bare Truth: Stars of Burlesque From the '40s and '50s” di Len Roth: una vera e propria rassegna su tutte le star del burlesque più famose.
E per le vere fashion victmis, sul sito web di Dita Von teese, si può scegliere un look da vere burlesque. Lingerie vintage, piume à go-go e... pasties, (così si chiamano le decorazioni per il seno) e poi ancora trucchi e costumi di scena. Tutto questo si può ammirare anche nel museo burlesque: si chiama, Exotic World Burlesque Museum, a 120 miglia a nord di Los Angeles . Utile per farsi una cultura in materia. Da non perdere! Se poi decidete di fare un giro nella capitale del burlesque: L’eros febbricitante di New York, si esprime in maniera esplosiva, anticonvenzionale ed ironico in tre grandi famosi show: lo “Starshine burlesque” al Rififi Cinema classics, “Le scandal al Cutting Room” e la “Slipper night” nell'omonimo locale .Un’idea originale da suggerire in party privati per le prossime serate carnevalesche: puro divertimento vintage. Volete provare anche voi? Direttamente dalle palestre di New York ai corsi made in italy, la follia del Burlesque diventa un traning che allena e insegna cosa indossare, i movimenti giusti e tanto altro ancora. Se vuoi saperne di più, visita il sito www.burlesque.it.
                        

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